ASSICURATORI IN FALESIA: TANTI MODELLI, QUALE SCEGLIERE?

I veterani della roccia hanno le idee chiare (fin troppo chiare spesso) e alla domanda del "nuovo arrivato" su quale sia il freno migliore da acquistare non dedicano più di 5 secondi alla risposta: compra questo, è il migliore e il più sicuro. Senza nulla togliere all'esperienza dei suddetti veterani non credo che questo sia l'approccio giusto!
Nella mia personale esperienza ho provato tante diverse tipologie di assicuratori, dal più basico secchiello ai più moderni bloccanti semi-automatici. Ecco perché con questa breve guida vorrei dare un'idea un po' più chiara a chi si sta avvicinando all'arrampicata e non ha le idee chiare sull'assicuratore da comprare.


PREMESSA


Negli ultimi anni c'è stato un vero e proprio boom in arrampicata e sono sempre di più le persone che si avvicinano a questo sport. In realtà dire arrampicata non è esaustivo perché esistono davvero tante discipline diverse (per citarne alcune: moulinette, multipitch, indoor, boulder, ecc..). In questo breve articolo io mi limiterò a parlare di: arrampicata in falesia su monotiri (assicurazione del primo di cordata e moulinette) già chiodate. Stop! Niente mezze corde, niente discesa in doppia, niente vie da autoproteggere, niente recupero dall'alto...il più basico approccio all'arrampicata in ambiente outdoor.

QUALI SONO I PROBLEMI PIU' COMUNI IN FALESIA


La catena di assicurazione in falesia è così composta: arrampicatore (o primo di cordata), imbrago arrampicatore, corda, strumento di assicurazione, imbrago assicuratore, assicuratore stesso. Stabilito che l'arrampicatore è ben legato al suo imbrago che a sua volta è ben legato alla corda, e che l'assicuratore a terra è ben legato al suo imbrago che a sua volta è ben legato allo strumento di assicurazione, è facile capire che il "punto debole" di tutta questa catena è il collegamento tra corda e strumento di assicurazione. Questa debolezza è data dal fatto che la corda deve scorrere avanti e indietro e che quindi chi fa assicurazione alla base della parete deve sapere gestire il tutto.
Quali sono le problematiche legate a chi fa assicurazione? Vediamo quelle più importanti:
  1. deve sapere dare corda velocemente e al momento giusto al primo di cordata
  2. deve sapere recuperare la corda in maniera veloce per non lasciare la corda troppo lasca
  3. deve sapere trattenere un eventuale caduta dell'arrampicatore
  4. deve controllare il suo compagno e garantire la tenuta del capo di corda scarico (quello che esce dallo strumento di assicurazione e va nella matassa di corda a terra) SEMPRE in una mano senza farsi mai sopraffare dalla stanchezza e dalla noia dovuta ai "resting" del compagno (momenti in cui l'arrampicatore si fa bloccare per riposare) o durante la calata dell'arrampicatore
  5. deve conoscere e saper utilizzare alla perfezione il proprio strumento di assicurazione
Queste cinque problematiche come possono trasformare una tranquilla giornata in una brutta esperienza? Se non diamo corda velocemente al nostro compagno che sta arrampicando, specie se è in un passaggio difficile, rischiamo di farlo deconcentrare e farlo cadere (PROBLEMA 1); se non stiamo recuperando la corda mentre  il nostro compagno sale perché perdiamo in chiacchiere c'è il rischio che se cade possa fare un volo di molti metri (PROBLEMA 2); se il nostro compagno cadesse noi dobbiamo fare si che questo non faccia troppi metri e nello stesso tempo che il peso della caduta caduta di quest'ultimo ci faccia sbattere contro la parete (PROBLEMA 3); qualora stanchezza e noia si facessero sentire, non potremo mai comunque permetterci di lasciare il capo scarico della corda, pena la possibilità di non trattenere il nostro compagno in caso di cadute, lunghi resting e calata del compagno (PROBLEMA 4); in questo caso il problema è più che altro un fattore di esperienza infatti ogni strumento è tutto sommato semplice una volta lette le istruzioni e capito il meccanismo, però per un neofita la semplicità d'uso specie nel primo utilizzo è un fattore primario vista la responsabilità che ricopre e uno strumento molto sicuro in mani poco esperte si trasforma in poco sicuro (PROBLEMA 5).

Di problematiche in ambiente ce ne possono essere anche altre (stanchezza, meteo avverso, caduta di oggetti dall'alto, ecc..) ma queste non sono causate da uno scorretto uso dello strumento di assicurazione. 
Capiti i problemi e le conseguenze legate ad essi vediamo quali soluzioni esistono in commercio per valutarne pro e contro di ciascuno.

PRINCIPALI TIPI DI ASSICURATORI: SECCHIELLI VS BLOCCANTI


Senza stare a perdersi nella storia dell'assicurazione in arrampicata partendo dagli albori dell'alpinismo eroico (con la sicura " a spalla") e tralasciando tecniche base come il mezzo barcaiolo e l'ormai superato "otto" (superato nell'assicurazione in falesia dico), passo subito a quello che è il primo è più semplice attrezzo utilizzato per assicurare: il secchiello (o bicchierino o tuber).

SECCHIELLI

Di questa tipologia ne esistono davvero tanti modelli, fondamentalmente si differenziano per essere: per corda singola o singola/mezze corde (fig. 1); con o senza strizzature per migliorare la frenata (fig. 2); solo per assicurazione del primo di cordata o anche per il recupero del secondo (fig. 3).

Figura 1 - secchiello per corda singola a sx e per mezze corde o corda singola a dx

Figura 2 - secchiello senza strozzature a sx e con strozzature a dx

Figura 3 - secchiello solo per sicura al primo di cordata a sx e con anello per predisporre la sicura dall'alto ad un secondo di cordata a dx

Non facciamo troppo casino e diciamo subito che le mezze corde non si usano in falesia e il recupero del secondo dall'alto non è una manovra da monotiri ma il secchiello con due fori va bene anche per le corde singole, basta utilizzarne solo uno. Quindi? Quindi per l'uso in falesia sarebbe sufficiente un secchiello da 15€ per corda singola preferibilmente con le gole per aiutare l'assicuratore a frenare la caduta, se poi volete spendere 25€ potete avere uno strumento polivalente che potrebbe tornarvi utile anche in altre manovre (tanto per citare i due più famosi Petzl Reverso 4 e Black Diamond ATC Guide nella figura 3 a dx).

Tenendo sott'occhio l'elenco del paragrafo precedente, valutiamo ora la risposta alle problematiche in cui può incorrere l'assicuratore:
  • Problema 1 e 2: il secchiello è senza dubbio il migliore strumento per dare/recuperare corda velocemente, nessuno strumento può batterlo per velocità di scorrimento senza pericolo involontario di bloccaggio della corda
  • Problema 3: è il tasto dolente dei secchielli, nel senso che questi servono solo ad "assistere" l'azione frenante dovuta alla caduta. Infatti sarà solo la stretta della corda nella mano e la forza del braccio dell'assicuratore che garantirà l'arresto della caduta dell'arrampicatore. In questo caso avere un secchiello con le strozzature aiuterà (e non poco) l'effetto frenante aiutando notevolmente l'assicuratore
  • Problema 4: i secchielli non sono bloccanti di per se, quindi una mano deve tenere sempre saldamente il capo scarico. E se ci dimentichiamo e ci fermiamo in chiacchiere col vicino? Il caro arrampicatore verrà giù come un sasso, ecco perché non ci si può mai distrarre o farsi prendere dalla noia. Purtroppo anche quando il compagno, ormai stanco, ci chiede di bloccarlo per riposare noi dovremo sempre e comunque trattenere con forza il capo di corda in basso. Il rischio di stancare presto il braccio (specie in lunghi resting) è evidente
  • Problema 5: praticamente non si pone, l'utilizzo è semplicissimo e a prova di qualsiasi neofita. Naturalmente il problema non si pone a patto che l'assicuratore presti sempre attenzione a trattenere il capo di corda scarico
Apro e chiudo una parentesi sul punto 4 perché ho da poco scoperto e acquistato questo Simond Karo che è sicuramente innovativo. Perché? Perché è l'unico secchiello (che io conosco) che permette di bloccare la corda in caso di resting del compagno, facendo riposare l'assicuratore e salvaguardando almeno in parte il problema 4.

Simond Karo - a sx nella posizione classica e a dx con bloccaggio della corda

Inutile che stia a spiegare il funzionamento del secchiello. Ci sono milioni di video in rete, specie nel sito della casa produttrice, sul corretto funzionamento. Ci sono istruzioni, corsi, forum e amici più esperti a cui chiedere. Ribadisco però che non essendo un bloccante ma un freno la mano che tiene la corda dal capo scarico non deve essere mai lasciata!

BLOCCANTI SEMI-AUTOMATICI

Spendiamo due parole di premessa su questi. Alla faccia di chi continua a dire che si chiamano "autobloccanti", ogni strumento ad oggi venduto riporta la dicitura semiautomatica e c'è il suo buon motivo: se non teniamo la corda dal lato scarico la frenata NON è GARANTITA! Avete capito bene? Sono stanco di sentir dire che "tanto blocca anche da solo", non è vero. E francamente non me ne fregherebbe niente di sentirlo dire se non fosse che c'è un problema molto grave di fondo: questo è il messaggio che viene trasmesso ai nuovi arrampicatori.
E quindi ci ritroviamo con gente che compra GriGri (per dirne uno non che sia l'unico) perché tanto blocca da solo quindi posso fermarmi in chiacchiere, posso dare corda velocemente senza trattenere il capo scarico, ecc ecc... Ne ho viste tante e sentite anche di più quindi voglio dire a chi acquista un dispositivo bloccante: fate bene ma leggete le istruzioni, provatelo e capitene il meccanismo prima di usarlo con un vostro amico e fate sempre attenzione a non mollare il capo scarico della corda. Certo è che a differenza del comune secchiello è sufficiente tenere il capo scarico tra le mani senza trattenere con tutta la forza, e questo vale sia per mandare il blocco il sistema (in caso di caduta dell'arrampicatore) sia una volta bloccato per mantenerlo fermo (in caso di riposo e calata dell'arrampicatore). Questo è sicuramente un notevole vantaggio rispetto al secchiello..

Concludo questa premessa riportando un paio di link dei dispositivi più famosi e rispettivi siti:
  • Petzl GriGri2: definito da Petzl un "Assicuratore con sistema frenante assistito (...) l’assicurazione si fa con le due mani sulla corda. L’arresto della caduta avviene serrando il capo libero con la mano", questo il link per l'utilizzo consigliato da Petzl Assicurare con il GRIGRI
  • Trango Cinch: anche qui nelle istruzioni riporta che "Il Cinch è un assicuratore con frenata assistita. NON è un bloccante automatico, pertanto richiede monitoraggio e controllo costanti. NON togliere MAI la mano frenante dal lato frenaggio della corda. Tenere sempre la mano sul lato frenaggio della corda e controllarlo"
  • Climbing Technology ClickUp: anche in questo caso "L'arresto di una caduta avviene in modo intuitivo: tirando verso il basso il capo libero della corda, la stessa viene bloccata"
  • Camp Matik: nella pagina di presentazione conclude dicendo che "IMPORTANTE: in quanto dispositivo a frenata assistita, il Matik richiede sempre un utilizzo attento e responsabile da parte dell’assicuratore, che dovrà agire costantemente con entrambe le mani senza MAI lasciare il ramo della corda a valle."
  • Mammut Smart: nella pagina di spiegazione del corretto utilizzo dice "In the basic position, the braking hand is always below the device and grasping the brake line."
  • Salewa Ergo Belay: con qualche giro di parole "Funzione bloccante già in presenza di una minima trazione"
Non posso chiaramente metterli tutti ma la sostanza credo sia chiara: non esiste il perfetto dispositivo autobloccante. Inoltre è bene sapere che ognuno può avere difetti intrinsechi (compatibilità con corde più o meno spesse, parti meccaniche soggette a usura più rapida, ecc..).

Detto ciò è facile capire che se correttamente usato ognuno assolve al proprio compito ma avendo meccanismi e funzionamenti diversi possono incontrare problematiche diverse durante l'utilizzo. Premesso che io ho avuto modo di provare e utilizzare frequentemente GriGri2 e AlpineUp (del tutto analogo al ClickUp) farò qualche paragone su questi due differenti sistemi, sugli altri non posso esprimermi se non per ipotesi. Arriviamo al punto e vediamo nello specifico i vantaggi/svantaggi di questi bloccanti:
  • Problema 1: non tutti i bloccanti hanno il medesimo funzionamento ecco perché è bene precisare che (seguendo le istruzioni e i video della casamadre) tutti i dispositivi permettono un rapido movimento per dare corda ma non in tutti il procedimento è semplice e sicuro alla stessa maniera. Nel caso del ClickUp dare corda è di una facilità disarmante dato che il funzionamento è uguale al classico secchiello e non c'è rischio che vada in blocco inavvertitamente. Purtroppo ho notato che con corde sopra 10,5 mm un po' usurate si crea un fastidioso attrito che non permette un movimento fluido. Nel caso del GriGri2 la situazione è diversa perché per dare corda si deve tenere il dispositivo in un modo particolare e non intuitivo (senza aver letto le istruzioni o esserselo fatto spiegare bene è quasi impossibile capirne il corretto e sicuro funzionamento e ad oggi continuo a vedere troppo spesso un utilizzo errato da parte di molti). Anche Matik e Cinch hanno un sistema del tutto simile a GriGri2. Ergo Belay e Smart invece non hanno parti meccaniche che ruotano e bloccano la corda ma si comportano  in maniera più simile a ClickUp, a differenza di quest'ultimo però (e analogamente agli altri tre) obbligano a tenere sempre una mano sul dispositivo per dare corda rapidamente
  • Problema 2: tutti i dispositivi permettono un rapido recupero della corda ma ClickUp, a differenza di tutti gli altri, per riportare il dispositivo nella posizione base dopo essersi bloccato necessita di un movimento in più dello strumento. Nulla di trascendentale ma in caso di sicura al primo di cordata (quindi non in moulinette) obbliga a un movimento in più
  • Problema 3: è il punto che contraddistingue tutti i bloccanti dai semplici secchielli. In questo caso a patto che si trattenga (anche senza troppo sforzo) il capo scarico della corda ciascuno strumento svolge un lavoro eccellente garantendo all'assicuratore una maggiore tranquillità
  • Problema 4: per tutti quanti è necessaria e sufficiente una leggera tensione/trattenuta del capo scarico della corda per mandare in blocco il dispositivo. A questo punto il compagno che sta arrampicando può riprendere le forze con calma senza che l'assicuratore si stanchi. Una volta arrivato in sosta dovremo calare l'arrampicatore e in questo caso i dispositivi si comportano in maniera diversa: Ergo Belay e ClickUp hanno un sistema molto simile che consiste nel premere la parte bassa del dispositivo in avanti, un  sistema abbastanza semplice, sicuro ed intuitivo, difficile farsi prendere dal panico; Smart va spinto in fuori col pollice, un movimento un po' particolare ma non avendolo mai provato non posso dire quanto facile sia da usare; GriGri2, Cinch e Matik utilizzano una leva da tirare verso il basso per calare, l'unica differenza che il Matik ha rispetto agli altri due è che in caso di eccessiva forza applicata alla leva questa si blocca evitando che l'arrampicatore scenda senza controllo (una sicura in più diciamo antipanico)
  • Problema 5: purtroppo non tutti sono semplici da usare fin dal primo utilizzo, anzi direi quasi nessuno. Personalmente penso che GriGri2, Cinch e Matik (con un sistema del tutto simile) non sono difficili da usare ma per usarli bene sono necessari diversi giorni di utilizzo; Smart e Ergo Belay non li ho mai potuti provare, sembrano un po' più semplici a patto di dover tenere sempre una mano sul dispositivo specie nel dare corda; ClickUp ha la facilità di poter essere usato come un semplicissimo secchiello, dando e recuperando corda senza mai dover toccare il dispositivo, al primo utilizzo potrebbe però essere un attimo spiazzante dover tornare alla posizione base una volta andato in blocco. A mio avviso quest'ultimo necessita di molto meno tempo per essere padroneggiato correttamente
Badate bene che non ho parlato di prezzi che vanno dai 50 ai 100 euro di listino. Non ne ho parlato per un motivo semplice, alla sicurezza non diamo un prezzo. Precisiamo però due punti: prima cosa non è assolutamente vero che il dispositivo da 100 euro sia il doppio più sicuro di quello da 50; secondo,  se uno pensa che quello da 100 sia fatto meglio non si faccia problemi e lo prenda senza la paura di aver speso troppo.

Arriviamo quindi la fatidica domanda: ce n'è quindi uno migliore di un altro? Se usati correttamente nessuno darà problemi di sorta, quindi una volta presa la giusta dimestichezza sono equivalenti. A questo punto la differenza la fa solo la frequenza con cui vi fate assicurare da persone esperte o meno, infatti con i neofiti la facilità d'uso fin dal primo utilizzo può essere fondamentale. Un esperto assicuratore non avrà nessuno dei 5 problemi qui sopra citati, un assicuratore inesperto avrà invece problemi col punto 5 e di conseguenza anche con le relative manovre dei punti prima.

CONSIDERAZIONI PERSONALI E CONCLUSIONI


La mia esperienza mi ha portato ad utilizzare dapprima un secchiello semplice, poi uno più evoluto con strozzature per migliorare il freno, infine un AlpineUp (e in alcuni casi il GriGri2). Qual è quindi il mio consiglio? Ogni situazione a mio avviso può essere gestita con ognuno dei dispositivi sopra citati ma alcune situazioni si adattano meglio all'uno che all'altro dispositivo. Facciamo qualche esempio?

Ad una persona completamente nuova all'ambiente che deve assicurarmi su un tiro semplice su cui non avrò problemi preferisco insegnargli ad usare un secchiello (magari col bloccante per mettere in resting tipo Karo), avrò così una sicurezza in più in caso di resting e nel frattempo do la possibilità al nuovo arrivato di prenderci la mano con le manovre di movimentazione della corda.
Su un tiro più complesso (dove prevedo qualche resting e una possibile caduta) mi aspetto che il mio assicuratore sia già un po' più esperto e che sappia usare correttamente un secchiello così da potergli insegnare ad usare eventualmente (non necessariamente) un bloccante semiautomatico. Se non ha mai assicurato con un bloccante non lo forzo ad usare un GriGri2 e simili ma almeno cerco di spiegargli e gli mostro bloccanti che si comportano come secchielli.
Su tiri molto complessi e nelle giornate più faticose voglio che il mio assicuratore sappia padroneggiare un bloccante, quale non mi importa.

Quindi il secchiello è destinato ad essere superato? Andando su gradi di difficoltà sempre più alti a mio avviso si, ma una volta smesso di usare non significa che vada rotto eh?! Io tutt'ora lo uso quando non c'è troppa pressione e, come già detto, lo ritengo un passaggio se non obbligatorio almeno consigliato nel percorso cronologico da assicuratore.

Insomma, io credo che al di là delle diversità tecniche la differenza la fa sempre la testa dell'assicuratore. Preferisco un attento e pronto assicuratore con secchiello che uno spavaldo e superficiale utilizzatore di fantomatici "autobloccanti"!
A chi deve acquistare un primo dispositivo consiglio di avere nel proprio imbrago sempre un secchiello, che va dai 10 ai 25 euro, per ogni evenienza. Quando sarete pronti ad un acquisto più importante preparatevi a sborsare dai 50 ai 90 euro per un bloccante.

E mi raccomando, quando una cosa non vi è chiara non fatevi bastare un risposta ma chiedete ed informatevi sempre!

PS. Per leggere la mia recensione e qualche consiglio sull'utilizzo dell'AlpineUp CLICCA QUI

10 commenti:

  1. Complimenti, ottimo contenuto, mi è servito molto per togliermi qualche dubbio. Ho intenzione comunque di comprare una imbragatura da montagna, ma non so da dove partire. Sapresti dirmi quali sono i modelli più utilizzati? Ci sono imbragature semplici oppure sono tutte molto complesse? L'imbragatura va comprata in base al mio peso o sono universali? Inoltre ci sono imbragature in base alla stagione oppure vanno bene per tutto l'anno? Di che materiale conviene prenderla come prima volta? Ho letto delle recensioni sull'imbrago della Petzl sul sito UpSport. Cosa ne pensi? Può andar bene oppure conosci altri modelli da suggerirmi?

    Grazie in anticipo :)

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    1. Ciao Eugenia, scusa per la tarda risposta e grazie per i complimenti...mi lusinghi! XD

      A parte gli scherzi, adesso cerco di rispondere alle tue domande.
      Prima di tutto è bene sapere quali attività vuoi fare in montagna, comunque in generale per le attività più comuni (arrampicata, vie ferrate, ghiacciai) l'imbrago che si usa è quello basso, per intenderci quello con cintura e cosciali. L'imbrago alto (con le bretelle che passano sulle spalle) è in genere da lavoro e avendo l'anello dove ci si assicura all'altezza del petto è molto più scomodo e pericoloso, per capirci eccoti un esempio https://goo.gl/0YyeBV.

      Per quanto riguarda i tipi di imbraghi bassi sappi che ce ne sono di due tipi: i primi (più utilizzati e polivalenti) hanno un "anello di servizio" che collega la cintura ai cosciali, per intederci come questo http://goo.gl/FlqHOx, ed è quello che ti consiglio; la seconda tipologia è specifica per le vie ferrate e non ha un anello ma una fettuccia davanti, come questo http://goo.gl/0JVfKt.

      Le imbragature sono tutte molto semplici da indossare, fai conto che sia un pantaloncino a cui però devi stringere cintura e cosciali.
      Per quanto riguarda le misure ti dico che in genere sono a misura unica o al massimo due misure (per farti un esempio Black Diamond ha la 1=XS-M e 2=L-XL se non sbaglio). In genere ragazze e uomini dalla corporatura snella usano la misura più piccola, considera che comunque c'è un certo margine di sovrapposizione delle misure,ad esempio una corporatura media può indossare sia quella più piccola che quella più larga...diciamo che cintura e cosciali hanno un po' di gioco.

      I materiali non contano tranquilla, sono comunque tutte omologate per lavorare sotto sforzo, considera solo che alcune imbragature sono più comode di altre..in particolare le riconosci perché nelle foto si vede che hanno un'imbottitura più spessa della cintura e cosciali e che la cintura è più alta nella zona della schiena (aiutando a distribuire meglio il peso e facendo sentire un po' meno male).
      Petzl è un'ottima marca, altre marche blasonate sono Black Diamond, Camp, Salewa.

      Se vai in un negozio di montagna chiedi di provarli così ti rendi conto di quale sia più adatto a te, non sentirti obbligata ad acquistare li però..se i prezzi superano i 50-55€ puoi trovare anche online. Io mi sono sempre trovato bene con Black Diamond (un imbrago molto sempice da 50€ rosso), ma ripeto sono tutti validi quindi vai a tuo gusto!

      Eugenia...scusa se sono stato un po' lungo! Volevo darti più informazioni possibli. A questo punto ti auguro buon divertimento..e se hai bisogno non esitare a chiedere! :D

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  2. Ciao e grazie per questa piccola ma efficacie guida. Volevo chiederti quale tra il petzl reverso 4, il black diamond atc guide e il salewa alpine tuber sia il migliore o comunque preferisci... e se ci sono differenza tra i 3?!

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    1. Ciao Alberto. Prima di tutto ti dico che non ci sono differenze sostanziali tra i tre...
      Io uso abitualmente ATC guide ma ho avuto modo di provare spesso anche il reverso4, a mio modo di vedere assolutamente equivalenti. Non mi sento di prediligere nessuno dei 3 perché svolgono le stesse funzioni e sugli stessi diametri di corda. Volendo essere proprio puntigliosi il più leggero dei 3 è quello della Petzl (ma stiamo parlando di 20grammi!!).

      Vai pure tranquillo sulla scelta. Buona scalata!

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    2. Ok grazie mille per la risposta! E ancora complimenti per il blog :)

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  3. Ciao e grazie per i preziosi consigli, soprattutto utili a chi si vuole avvicinare a questo sport.
    Volevo chiederti un consiglio, ho letto che per chi ha meno esperienza da assicuratore (o addirittura nulla) consigli di imparare con il semplice secchiello (meglio se di tipo Karo)... però da quanto mi sembra di capire, un freno di tipo ClikUp o Smart non sono molto più complessi da usare.
    Guardando anche un po' di prezzi ho notato che lo Smart si trova anche a meno di 30€ online... come primo freno lo sconsigli?? perchè costa così meno rispetto agli altri?
    In ogni caso penso che con un semiautom. l'attenzione sia sempre e comunque fondamentale ma magari può dare un po' più di tranquillità sia a chi arrampica che a chi assicura nell'eventualità di una caduta... però magari mi sfugge qualcosa, sono apertissimo a consigli!
    Grazie di nuovo,
    Marco

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  4. Ho una domanda, io uso il click up della CT, mi trovo benissimo per la sicurezza. L'unico problema è che segna la corda, la sporca di ossido di alluminio. La domanda è: è già capitato ad altri? Quale assicuratore semi bloccante non dà questi problemi? Grazie

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    1. Perdonami ma avevo perso la tua domanda...
      Anche se in ritardo. ClickUp, e ancor di più Gri Gri, tendono ad accumulare e sporcare la corda. Considera che tutti più o meno tendono a dare questo problema.
      L'unico che effettivamente soffre quasi per nulla di questo problema è l'assicuratore della Edlerid Jul2, prima di tutto perché non ha parti meccaniche e deteriorabili in movimento, secondo perché è in acciaio e non in alluminio, motivo per cui non si consumerà mai e non segnerà di conseguenza la corda. Dacci un occhiata. Scusa ancora per la tarda risposta e buona giornata!

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  5. Salve, mi sto accostando a questa disciplina e dopo aver visto diversi tutorial, mi chiedo (spero di non dire una castroneria) che differenza ci sia tra un discensore ad 8 e un secchiello, visto che per il resting entrambi necessitano della tenuta del capo scarico della corda. Grazie, Mauro

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    1. Direi che la differenza sta nella modernità di costruzione. Un secchiello di nuova concezione (per capirci, quelli che hanno anche le gole che si stringono) aiutano a scaricare, e aggiungerei non poco, il peso sia in fase di resting che in un eventuale volo del primo di cordata. Ad oggi non avrei dubbi a consigliarti un secchiello rispetto ad un 8

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