COME PROTEGGERSI DAL VENTO

Anche in una giornata con tanto sole il freddo può coglierci alla sprovvista. A tutti sarà noto che il vento modifica la percezione della temperatura, ma di quanto? Conosciamo il nostro nemico e impariamo ad armarci per combatterlo!



CONOSCERE IL NEMICO


Mattina di primavera, il sole batte già alto nel cielo e il nostro termometro segna circa 13°C…ne troppo caldo ne troppo freddo. In una giornata non ventilata sarebbe la temperatura perfetta ma se d’improvviso si alzasse vento? La “temperatura percepita” (detta anche, windchill) non sarebbe più di 13°C ma tenderebbe ad abbassarsi via via al crescere del vento. Per calcolare la temperatura percepita esistono diverse formule, ma volendo semplificare il tutto riporto una tabella che indica il valore della temperatura a seconda del vento (fonte www.3bmeteo.com).


Simulando di avere una velocità del vento di circa 30 km/h (non tantissimo ma nemmeno poco) la temperatura percepita scende da 13 a 9°C. Ma a cosa è dovuto questo abbassamento di temperatura? Dal punto di vista scientifico (per spiegarla in maniera molto molto semplice) il calore in natura viene trasmesso per: conduzione, convezione e irraggiamento. La prima non entra per niente in gioco, la terza entra in gioco con la presenza del sole (quindi a parità di temperatura dell’aria se siamo al sole sentiremo più caldo che all’ombra), è la convezione che la fa da padrona nel caso del vento. Infatti il calore che viene prodotto dal nostro corpo tende ad essere “portato via” (passatemi il termine) molto più velocemente in presenza di vento che non in una situazione di calma piatta. Per chi volesse approfondire meglio l’argomento basta cercare “propagazione del calore” su internet.

E’ importante capire quindi la differenza tra freddo e vento, perché se è vero che sono due aspetti che viaggiano in parallelo non sono la stessa cosa. Nella sostanza quando vogliamo proteggerci dal freddo basta un semplice pile che possa trattenere il calore, se dobbiamo proteggerci dal vento dovremo indossare capi antivento. Un esempio per chiarire meglio la differenza tra freddo e vento è quella della tenda e del sacco a pelo. La tenda protegge dagli eventi atmosferici (tra cui il vento) e il sacco a pelo aiuta a tenerci al caldo.

ARMARSI CONTRO IL VENTO


Fatta la doverosa premessa per distinguere il freddo dal vento, cosa indossare per proteggerci dal vento?
Partiamo dai piedi. Non ho suggerimenti particolari, come unica nota consiglio scarpe non traforate in nessun caso. Se proprio volete fare respirare il piede scegliete una scarpa in materiale traspirante (tipo gorotex). Ricordiamoci che i calzini ci proteggono dal freddo, non dal vento.

I pantaloni io li porto praticamente quasi sempre lunghi anche d’estate, basta avere l’accortezza di sceglierne un modello traspirante ed elasticizzato. Diciamo che il vento generalmente non è un problema per le gambe, quindi preferisco avere pantaloni lunghi e magari tirarli su al ginocchio che non avere quelli corti e non potermi coprire all’occorrenza.

Per la parte del tronco indosso (non in estate con temperature alte ma nelle mezze stagioni) sempre maglie termiche: a manica lunga nei periodi un po’ più freddi (dai 5/10°C in giù circa) o maniche corte per le mezze stagioni. In entrambi i casi sono maglie che hanno il collo leggermente alto e sono aderenti al corpo. Queste maglie non servono come barriera contro il vento, sia ben chiaro, ma solo come ausilio per trattenere il calore. In combinata con un pile idrorepellente/antivento (per esempio in softshell) siamo in grado di trattenere una percentuale maggiore del nostro calore.

Come già accennato dovremo usare un antivento che possa diminuire al minimo la perdita di calore per convezione dovuta al vento. L’ideale è che questa giacca antivento possa essere regolata a livello del bacino (magari con elastici), a livello dei polsi e all’altezza del collo. In questo modo eviteremo che l’aria possa entrare, o meglio che il nostro calore possa uscire!

In alternativa al pile antivento uso molto spesso un gilet in softshell per riparare pancia, petto, schiena e collo (le parti che personalmente reputo le più importanti). Il vantaggio è che tiene meno caldo alle braccia (continuando ad assicurare protezione dal vento per il tronco) e permette un migliore movimento. A mio modo di vedere è un buon compromesso. Ci sono gilet molto comodi anche in semplice pile, questi sono ottimi per trattenere calore ma non sono idrorepellenti/impermeabili e non riparano dal vento (ovviamente costano pure meno..).
In ogni caso consiglio giacche, maglie o gilet che permettano di poter aprire la cerniera lungo i fianchi (o proprio nella zona ascellare) così da poter gestire meglio la traspirazione ed il calore del corpo, evitando di trovarsi sudati.
Apro una piccola parentesi sul softshell (o materiali simili): io lo trovo un ottimo materiale perché è abbastanza traspirante (così per evitare di trovarsi sudati), è elasticizzato (non impedisce quindi i movimenti e si adatta al corpo), ripara molto bene dal vento ed è idrorepellente (quindi non sopporta forti acquazzoni ma con pioggia leggera, nebbia o umidità sarete sempre asciutti). A seconda della composizione del materiale ce ne sono alcuni più morbidi ma meno resistenti e viceversa. In genere quando vado per boschi o su roccia utilizzo un softshell leggermente meno elastico ma più resistente all’abrasione, in tutti gli altri casi utilizzo softshell più elasticizzati.

Nello zaino porto sempre una giacca impermeabile con cuciture termonastrate che sia d’ausilio principalmente contro le forti piogge, raramente ho dovuto usarlo per il vento. C’è chi usa anche il poncho o la mantella. Lo so che ora ne fanno modelli che permettono di stringerla e legarla meglio al corpo ma a me non piace molto avere dei pezzi che “svolazzano” col vento, ecco perché preferisco sempre e comunque una giacca aderente e perfettamente regolabile (che peraltro riduce praticamente a zero gli spifferi d’aria sul tronco e aiuta a mantenere il calore in caso di bisogno).

Il paracollo che, a seconda della stagione, potrà essere in pile (il classico scaldacollo) o tipo “Buff”. Quest’ultimo è più leggero e indicato per le tre stagioni ma è decisamente più versatile e leggero del classico. Io ne ho diversi tipi e di diverse marche. Personalmente lo trovo INDISPENSABILE! Lo si può usare come fascia per le orecchie, come berretta, come paracollo, come sotto casco, come bandana, ecc… (per chi volesse darci un’occhiata QUESTO è il sito originale della Buff, ma ci sono anche modelli molto più economici da decathlon). Il mio consiglio è quello di averlo sempre dietro (anche due volendo). 
PS. Io lo uso come “accessorio” (se così si può definire) quotidianamente, quindi non solo in montagna. Ce ne sono veramente una infinità di fantasie, colori, disegni, forme, ecc…

Per le mani io generalmente non uso quasi mai nulla, vento o non vento. Al massimo uso dei sottoguanti sintetici che un po’ aiutano ma che non fanno grande differenza.

Infine la testa, o per lo meno le orecchie. Non sono solito portare berrette o paraorecchie ma all’occorrenza è meglio avere almeno una delle due con se. Io ho l’abitudine di portarmi 2 di quei paracollo sintetici di cui parlavo prima (uno per il collo e l’altro eventualmente come berretta).
Ho cercato in rete qualche articolo, avente un minimo di valenza scientifica, che confermasse o smentisse che “il 40% circa del calore del nostro corpo è disperso dalle spalle in su”. Ebbene non ho trovato nulla che dicesse che questo è vero e nulla che ne spiegasse la non veridicità. Salto quindi a piè pari questa credenza (che sia tale o meno) dicendo semplicemente che è vero che ci sono parti del corpo che sono più importanti da proteggere dal freddo, ma che la testa non è necessariamente più importante di altre. Detto ciò, io tendo a coprire sempre almeno il collo in presenza di vento.

CONSIGLI UTILI


Anche se lo zaino non può considerarsi un “capo d’abbigliamento” a mio avviso può avere la sua utilità in situazioni ventose. Prima di tutto ci ripara la schiena (creando una barriera) e poi, grazie agli spallacci e alla cintura ventrale, aiuta a chiudere il tronco ai lati e in basso evitando che entri l’aria e che esca calore. Anche nelle uscite brevi uno zaino da 20l io lo porto sempre con me, non tanto come “contenitore” ma per l’appunto anche per gestire meglio alcune condizioni atmosferiche. In caso di molto caldo basta allentare spallacci e cintura ventrale…lo schienale poi è in mesh areata quindi si evita sempre di sudare!
Aggiungo che per le emergenze (contro il vento e non solo) è bene portarsi nello zaino una coperta termica di sopravvivenza, per intenderci quelle che hanno un lato argentato e uno dorato. Che poi non servirà mai a nulla eh! Però costa appena un paio di euro…in caso di bisogno male non fa!