GRAN SASSO: A SPASSO SUL TETTO DEGLI APPENNINI

Chi non conosce il massiccio che spicca al centro del Parco Nazionale del Gran Sasso? Per chi non lo sapesse con i suoi 2912m s.l.m. il Corno Grande (in particolare la Vetta Occidentale) è la vetta più alta degli Appennini. Alcuni potranno obiettare che l'Etna fa parte della prosecuzione degli Appennini ma il discorso è delicato e spinoso, non per nulla non è ancora ben chiara la situazione.
Salto quindi la parte prettamente "burocratica" per arrivare al resoconto di questa fantastica uscita!

Era il 4 luglio ed ero ancora imbarcato in piattaforma quando una mail del caro amico Tambu mi fa letteralmente tornare con i piedi per terra! C'è questa idea che da un po' ci frulla in testa, così decidiamo di accantonare momentaneamente le amate Dolomiti per cercare qualche emozione sul Gran Sasso.

Decidiamo così di affrontare la traversata delle tre vette: Vetta Orientale (2903m), Vetta Centrale (2893m) e Vetta Occidentale (2912m), le tre vette più alte del Corno Grande e degli Appennini. In rete si trova poco o nulla riguardo alle relazioni così pianifichiamo il possibile, prepariamo l'attrezzatura e il 19 luglio arriviamo al Rifugio Franchetti, proprio ai piedi del Corno Grande e del ghiacciaio del Calderone. Quest'ultimo a detta dei più è praticamente scomparso...salvo decidere in questo luglio 2014 di tornare a livelli di estensione che mancava da decenni! Poco male, decideremo in corsa cosa fare.

La mattina del 20 luglio alle 6.45 siamo già in cammino e, dopo aver affrontato la Via Ferrata Ricci (sentiero semi-attrezzato e di stampo alpinistico), sbuchiamo sulla cresta a nord della Vetta Orientale. In 1 ora e mezza circa siamo alla prima delle tre vette. Purtroppo notiamo che parte del percorso è ancora coperto dal ghiaccio (peraltro in un tratto davvero troppo verticale), così rinunciamo alla traversata delle tre vette e decidiamo di salire solo quella Occidentale facendo un percorso alternativo.


Scendiamo verso il ghiacciaio del Calderone e arriviamo al Passo del Cannone superando una sella innevata (il Calderone è proprio sulla nostra sinistra). Da qui decidiamo di seguire una traccia segnata su una mappa del mio GPS che porta direttamente alla vetta. Tragica scelta! Dopo pochi metri ci rendiamo conto di non poter più tornare indietro, abbiamo già affrontato passaggi di III abbastanza esposti. Il punto peggiore è attraversare un canale con ghiaia fine con una inclinazione di almeno 45°. Per fortuna non ci facciamo prendere dalla paura e grazie all'aiuto del mio buon compagno di cordata tutto fila per il meglio.

Alla fine sbuchiamo proprio sotto alla Vetta Occidentale che, vista ormai l'ora, è già molto affollata. Non ci fermiamo molto e ripartiamo verso ovest percorrendo la Via delle Creste. Dopo poco meno di un km il sentiero torna verso est e, dopo aver attraversato altri tratti misto roccia/ghiaccio, raggiungiamo il Passo del Cannone.
Da qui non resta che scendere verso la Sella dei Due Corni e infine al Rifugio Franchetti. Sono le 13.15 e dopo 6 ore e 40 circa abbiamo terminato il giro.

In realtà arrivati alla Sella dei Due Corni avremmo voluto (avrei voluto io mentalmente) fare anche la Via Ferrata Danesi al Corno Piccolo, purtroppo le mie gambe non erano già più d'accordo!

Alla fine posso dire di essere soddisfatto di questa uscita. Nel complesso ho trovato l'ambiente di stampo abbastanza alpinistico, niente di particolarmente complicato ma nemmeno la classica escursione della domenica. Se qualcuno volesse qualche informazione in più (rifugio, avvicinamento, percorso, ecc..) resto a disposizione.

Per vedere un video della giornata vi rimando al mio canale YouTube: