Cosa sono le vie ferrate e perché qual è stata la loro funzione? Le vie ferrate sono sentieri attrezzati e protetti affinché si possa raggiungere una meta che diversamente non sarebbe raggiungibile, se non in arrampicata in cordata. Come già tutti sapranno sono state usate già dalla prima guerra mondiale per permettere ai soldati di muoversi in ambiente alpino ed in particolare per raggiungere gli avamposti più alti. La storia delle vie ferrate non nasce comunque con scopo bellico (almeno per quanto riguarda la prima via attrezzata). Qui è possibile trovare alcuni accenni di storia su questi incredibili itinerari http://www.vieferrate.it/storia.html.
Le relazioni delle vie sono ormai facilmente recuperabili online, ma una menzione particolare voglio farla in favore del sito www.vieferrate.it. Su questo sito, oltre che esserci un ricco database con tutte le informazioni sulle vie, sono riportate molte importanti informazioni. Il mio consiglio è di spulciarlo e tenerlo tra i preferiti.
Fatta questa breve premessa voglio spendere giusto due parole sull'attrezzatura, la progressione e cosa portarsi nello zaino. Chi già pratica questo tipo di attività può tranquillamente sorvolare, quello che andrò a riportare sono solo delle conoscenze basiche.
ATTREZZATURA BASE
Di base è necessario portare poche cose ma è importante saperle poi usare e capirne il funzionamento.
Il CASCO: va indossato prima di arrivare all'attacco della parete per evitare di essere colpiti dalla caduta di detriti (uno degli aspetti più pericolosi in montagna). Il casco in genere ha un laccio sotto gola e una sorta di cinghia di regolazione attorno alla testa, la regola è che non deve stringere troppo ne ballare in testa.
Il KIT da FERRATA: è composto dal laccio chiuso che andrà ad assicurarci all'imbrago; dal dissipatore, che può essere fatto da una piastra in cui passa la corda (che rallenta l'impatto grazie all'attrito da scorrimento) o da una longe ripiegata e cucita su se stessa e chiusa in una sorta di marsupio (in questo caso la caduta è attutita dalla longe che rompe a poco a poco le cuciture che la tengono ripiegata su se stessa); dalle due longe che collegano il dissipatore ai moschettoni; e dai moshettoni stessi (che a differenza di altre tipologie sono auto bloccanti nella chiusura e facilmente apribili con una mano).
A sinistra il dissipatore meccanico a piastrina (KONG); a destra dissipatore a lacerazione chiuso e aperto (BLACK DIAMOND)
L'IMBRAGO: in genere l'imbragatura utilizzata è quella bassa (per intederci, non quella che arriva fin sopra le spalle ma quella che va dalle cosce al bacino) e deve risultare assolutamente della propria taglia. Grazie alle cinghie è possibile regolarla a proprio piacimento ma dato che in genere ne esistono due misure è bene capire quella che fa al caso nostro. All'anello di servizio (che collega la cintura del bacino alle due cinghie cosciali) andrà poi collegata la fettuccia del kit da ferrata con un nodo a bocca di lupo.
Nel pollice è indicato l'anello di servizio
Queste attrezzature vanno regolarmente controllate perché possiate esserne sicuri dell'efficacia. Vi sembra che il caschetto tenda a ballare in testa dopo aver preso una botta? O l'imbrago comincia ad avere qualche scucitura a causa delle abrasioni contro la roccia? O le longe del vostro kit vi sembrano sfilacciate? Non ci sono santi che tengano...la sicurezza è sempre al primo posto, bisogna cambiare l'attrezzatura! Vi scoccia perché ne siete affezionati o magari non volete cambiarla perché costa troppo? Provate a dare un prezzo ad una vita su una carrozzina o peggio ancora alla vita stessa. Non penso che 50€ possano fare la differenza (scusate la brutalità ma credo che sarete d'accordo con me).
UTILIZZO e PROGRESSIONE
Una volta messo il casco, imbragati e con il kit assicurato all'imbrago si può procedere. La regola fondamentale è che BISOGNA SEMPRE ESSERE ASSICURATI AL CAVO. Come già detto la sicurezza viene prima di tutto, potete essere anche bravissimi ma poi vi casca qualcosa in testa, o quello sopra di voi vi cade addosso, o qualsiasi altra cosa....e se non siete assicurati "au revoir"! Quindi nel procedere lungo il cavo, tra un chiodo e l'altro, bisognerà semplicemente staccare il primo moschettone e attaccarlo al cavo sopra al chiodo e poi fare la stessa operazione col secondo, mai in contemporanea! Il concetto è semplice ma causa la noia, la lentezza, o non so che altro, ho visto tantissime persone non seguire questa procedura. "Ma si! Tanto è questione di un attimo!" dicono...e certo, ma anche l'imprevisto è questione di un attimo! Dicesi "sfiga" la simultaneità dei due attimi in questione!
Non è inusuale, specie nei tratti più impegnativi, dimenticare di sganciarsi dal cavo sotto per passare a quello sopra...il risultato e che tutto ad un tratto ci si sente tirare in basso. Una buona regola è quella di cambiare di passare i moschettoni al tratto successivo il prima possibile o comunque nella posizione più comoda (che risulta spesse essere quando si ha il chiodo all'altezza del petto).
Utilizzate il cavo per arrampicare il meno possibile ma cercate piuttosto di arrampicare usando appigli per le mani e appoggi per i piedi.
Regola d'oro che vale anche per l'arrampicata: USARE LE GAMBE! Non tiratevi su di braccia, vi stancherete sicuramente prima (senza considerare che il quadricipite è il muscolo più forte del corpo, perché non usarlo?!).
Ultima nota sulla sicurezza in progressione: quando si procede in fila (specie se in verticale) non si deve mai essere assicurati nello stesso tratto di cavo. Sarebbe buona regola tenere una certa distanza anche dal chiodo su cui sta assicurando quello prima di voi, visto che in caso di caduta considerando l'allungamento della longe si parla di diversi metri più sotto.
ATTREZZATURA COMPLEMENTARE
Complementare non significa "se me la ricordo bene altrimenti pazienza!". Complementare significa che in caso di caduta (l'evento peggiore) non potranno esservi di estremo aiuto ma che potrebbero servirvi per prevenire o risolvere situazioni spiacevoli.
Al primo posto ci metto i GUANTI. Non sono necessari per la sicurezza ma a mio avviso sono parte integrante del set base: ci proteggono da tagli e abrasioni, specie dove il cavo può essere tagliato (ci mettiamo pure il discorso del tetano?).
SCARPE DA TREKKING, preferibilmente basse per migliorare il movimento e con suola semirigida in materiale Vibram. Non le metto nell'attrezzatura base per il semplice motivo che se non si può fare diversamente anche uno scarponcino da escursionismo più alto può andare bene (io in fondo l'ho usato per tanti anni prima di fare una salto di qualità!).
Una LONGE di almeno 1,5m, un paio di CORDINI da 60cm, 1 RINVIO e 2-3 MOSCHETTONI con e senza ghiera. La prima può essere utile per aiutare chi sta sotto di noi, cordini e rinvii invece possono essere utili per assicurarsi e sostare, i moschettoni...neanche sto a dirlo!
Per ultimo ho lasciato lo ZAINO perché merita un discorso particolare. Nello zaino (oltre che all'immancabile borraccia) bisogna tenere dell'abbigliamento a strati (neanche a dirlo!), con un guscio impermeabile. Considerate che mettere e togliere pile/giubbotti/ecc.. una volta partiti è faticoso e piuttosto pericoloso, quindi cercate di essere decisi prima di partire! Lo zaino cercate di renderlo non troppo pesante e di tenerlo più aderente possibile alla schiena, in modo che non vi limiti nei movimenti.
"Mi scuso con chi penserà che sto dicendo una blasfemia mai io ritengo lo zaino un dispositivo di protezione al pari del caschetto (specie nelle vie verticali): qualche anno fa mi è successo di cadere su una via d'arrampicata che andava in traverso, nella caduta mi sono girato e ho battuto la schiena contro la parete. Mentre torace e addome sono in parte riparati dalle braccia, la schiena è sempre scoperta...ecco perché io preferisco sempre tenere uno zaino sulla schiena. Ripeto, è un mio punto di vista personale sulla sicurezza, che non ho mai ne letto su internet ne sentito dire di persona ma voglio portarlo avanti"
Naturalmente non dimenticarsi mai KIT PRONTO SOCCORSO, FISCHIETTO, LAMPADA FRONTALE e COLTELLO (magari nel caso di vie ferrate per corde e fettucce). Questa dotazione fa parte (a mio avviso) della dotazione base non solo nelle vie ferrate ma anche nelle escursioni e nelle vie d'arrampicata.
EDIT: Mi scuso per una mia grave dimenticanza. Anche il telefono, almeno per me, fa parte della dotazione di base...perché in fondo resta lo strumento più veloce (anche se non infallibile) per contattare qualcuno in caso di emergenza.
EDIT: Mi scuso per una mia grave dimenticanza. Anche il telefono, almeno per me, fa parte della dotazione di base...perché in fondo resta lo strumento più veloce (anche se non infallibile) per contattare qualcuno in caso di emergenza.
Concludo dicendo che chi non è mai stato su una ferrata è bene che almeno le prime volte sia accompagnato da chi è più esperto, meglio ancora sarebbe seguire un corso di Escursionismo Avanzato. Le regole per scegliere una via restano le stesse di tutti gli sport di montagna: informarsi il più possibile sull'itinerario; conoscere le proprie capacità/limiti fisici, tecnici e psicologici; essere a conoscenza delle condizioni meteorologiche.
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